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  • Immagine del redattoreStudio Oculistico Mediterraneo

La pigrizia dell'occhio

Si chiama ambliopia ed è una deficienza oculare alla quale si può porre rimedio, purché presa per tempo.

Occhio alla vista a tutte le età, anche se non si accusano disturbi visivi. Sembra un paradosso ma, in realtà, molti sintomi di malattie oculari passano inosservati. Questo accade perché il nostro cervello tende ad abituarsi al difetto visivo, soprattutto se progressivo. La prevenzione in oftalmologia significa evitare la cecità e l'ipovisione, salvaguardando cosi quel bene prezioso che è la vista. Iniziamo, dunque, dai nostri figli, soprattutto ora che è ricominciata la scuola. Anche se i controlli della vista cominciano ben prima dell’età scolastica.


«L'età migliore per valutare l'armonico sviluppo morfologico e funzionale dell'apparato visivo,

se il soggetto è sano, - dice la dottoressa Maria Letizia Boccia - fra tre e quattro anni, altrimenti anche alla nascita, per escludere malformazioni e malattie congenite. Il periodo

prescolare è il migliore per prevenire e curare l'ambliopia (il cosiddetto occhio pigro) che può essere causata da quelle condizioni che non permettono all'occhio di vedere (grossi difetti visivi, strabismo, cataratta con genita, ptosi congenita). La visita oculistica può essere tranquillamente effettuata nei bambini che non sanno ancora leggere.


Questo è uno dei motivi per cui spesso i genitori erroneamente non portano i propri figli a visita oculistica ritardandola fino all'età scolare, quando diventa più difficile il recupero fun-

zionale. Infatti dopo i sei anni, tranne qualche rara eccezione, è pressoché inutile trattare l'occhio pigro, poiché essendo terminato il periodo "plastico" il sistema visivo non viene

più modificato dai possibili trattamenti a nostra disposizione (occlusione dell'occhio migliore, uso di lenti correttive). E', quindi, solo attraverso un controllo periodico,

esclusivamente effettuato presso un medico oculista, che si possono riconoscere, prevenire o curare tempestivamente eventuali malattie oculari potenzialmente responsabili

di ipovisione, se non, in alcuni casi di cecità.


Può apparire ovvio – continua la dottoressa Boccia - ribadire l'importanza del patrimonio inestimabile di informazioni ed emozioni che la vista sola sa donarci: basti dire che

ci offre circa l' 80% delle percezioni sensoriali. Eppure, in questo campo, manca quasi completamente un'adeguata cultura della prevenzione. E' sufficiente guardarsi intorno per capire come viene mistificato il messaggio della prevenzione prettamente medica a vantaggio di campagne commerciali: esame della vista e non dell'occhio in quanto organo.


Ancora oggi molte persone credono che tutti i problemi oculari possano essere risolti

con un semplice paio di occhiali, purtroppo non è sempre cosi. Esistono patologie (maculopa-

tie, glaucoma, degenerazioni retiniche, retinopatia diabetica, uveiti, cataratta) che se trattate tempestivamente, solo da un medico oculista, mediante mirate terapie farmacologiche, parachirurgiche e chirurgiche, possono nella maggior parte dei casi, essere risolte.

La prevenzione medica rimane l'arma più efficace per evitare la cecità.

Una visita oculistica completa contribuisce più di ogni altro strumento a difendere il senso più prezioso della vita»


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