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  • Immagine del redattoreStudio Oculistico Mediterraneo

Quando si vedono le “mosche volanti”

Niente paura, è il normale invecchiamento dell’occhio.

Si chiamano miodesopsie (mosche volanti/corpi mobili vitreali) e sono quei puntini o quei

filamenti in movimento visibili nel proprio campo visivo e particolarmente evidenti quando si fissa un foglio bianco, o uno sfondo a tinta unita di colore chiaro e in condizioni di intensa luminosità. «In realtà, -dice la dottoressa Maria Letizia Boccia, responsabile Aimo Calabria-

le mosche volanti, o le ragnatele o i “capelli”, altro non sono che la conseguenza dei normali processi di invecchiamento dell’occhio». Quindi, che succede? «Nel tempo, la struttura del gel vitreale trasparente che riempie la parte interna dell’occhio subisce una trasformazione, diventando parzialmente liquefatta. Le fibre che lo compongono iniziano a galleggiare all’interno dell’occhio proiettando la loro ombra sulla retina e quindi diventando visibili. L'opacità del cristallino maschera i problemi vitreali che si evidenziano spesso dopo l'intervento di cataratta».

C’è un rischio cecità?

I pazienti che giungono alla mia

osservazione sono spaventati, in quan-

to temono la cecità, confondendo que-

sta sintomatologia con il distacco di

retina ben più grave e diverso dal

distacco di vitreo. Vorrei tranquillizzarli, anche se è sempre bene rivolgersi

comunque in questi casi al medico ocu-

lista per una precisa diagnosi».

Qual è la funzione del corpo vitreo?

«Sono diverse. C’è quella ottica che consente la trasmissione diretta della luce fino alla retina; quella meccanica in quanto protegge l'occhio dai traumi; e infine la metabolica poiché è un serbatoio di sostanze nutritive per i tessuti circostanti».

Cosa determina la degenerazione del vitreo e la comparsa delle “mosche volanti”?

«Particolari condizioni, come ad esempio un'elevata miopia o traumi oculari. Talvolta può essere improvvisa ed allarmante; in questi casi potrebbe essere dovuta ad un distacco posteriore del vitreo. Questo fenomeno è indolore ma finché non c'è ancora un distacco completo del vitreo, durante i movi- menti oculari, la retina può subire trazioni nei punti dove il vitreo è ancora aderente. Ciò determina la percezione di lampi di luce (fotopsie) visibili maggiormente al buio».

Cosa fare?

«E' consigliabile una visita oculistica: nella maggior parte dei casi il vitreo si stacca dalla retina senza alcun sintomo e senza traumi. In una piccola percentuale di casi, il vitreo staccandosi dalla retina la strappa». E se la retina si strappa? «Basta un trattamento laser per saldare la rottura, e non aspettare troppo a rivolgersi all'oculista per un attento esame clinico»


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