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Immagine del redattoreStudio Oculistico Mediterraneo

La degenerazione maculare

Aggiornamento: 14 lug 2020

È una malattia, legata all'invecchiamento, causa principale di perdita grave della visione centrale dopo i 55 anni.


Gli oggetti che state guardando sembrano cambiare forma, dimensione o colore? Sembrano muoversi o addirittura svaniscono? Le linee rette appaiono distorte? La visione è sfocata? Al centro del vostro campo visivo compaiono alcune macchie scure? Se manifestate questi sintomi e se avete superato i 60anni, potreste essere affetti da maculopatia, una delle più gravi patologie dell’occhio.


«Si tratta di una malattia progressiva che interessa la “macula” – dice la dottoressa Maria Letizia Boccia, responsabile per la Calabria dell’Aimo, l’Associazione italiana medici ocu- listi – cioè la zona della retina depu- tata alla visione centrale distinta e dei colori. La malattia può provocare una grave riduzione dell'acutezza visiva e quindi della qualità della vita. Nella maggior parte dei casi è una patologia lenta, progressiva e indolore, che può colpire entrambi gli occhi, uno dopo l'altro. Generalmente comincia a manifes- tarsi dopo i 60 anni, ma non sempre è così».


A cosa può portare questa malattia?

«A uno stadio avanzato la malattia causa una parziale cecità, disturbando fortemente la lettura e tutte le altre attività legate alla visione. Nella sua manifestazione più grave colpisce circa il 25% della popolazione al di sopra dei 75anni di età.

Purtroppo questo dato è destinato a crescere per l'allungamento della vita media. Numerosi studi scientifici hanno rilevato che questa patologia può essere favorita dall'accu- mulo dei “radicali liberi”, le scorie prodotte dal metabolismo, responsabili dell'in- vecchiamento dei tessuti poiché ostacolano la rigenerazione cellu- lare».


Quali sono i principali fattori di rischio?

«Oltre all'età, principale fattore di rischio, c’è l'alimentazione. Le cellule della macula sono particolarmente esposte all'azione dei radicali liberi. Una dieta povera di frutta, verdura, pesce e di altri cibi ricchi di antiossidanti (che contrastano l'azione dei radicali liberi) espone a rischi maggiori. Il fumo e l'alcol, il sole e le altre fonti di raggi ultravioletti possono favorire nel tempo il deterioramento della macula . Anche la familiarità può essere un fattore di rischio, come pure il sesso».


La malattia fa distinzione di sesso?

«La patologia colpisce più le donne (l'età di insorgenza della menopausa, la terapia ormonale sostitutiva) che gli uomini».


Quali sono le sostanze che fanno bene?

«Omega3, luteina/zeaxantina, zinco, vitamina C, vitamina E. Consiglio sempre per prevenire la degenerazione maculare senile o, quando possibile, rallentarne l'avanzamento, di sottoporsi periodicamente a visite di controllo solo ed esclusivamente da un medico oculista; effettuare periodicamente il "Test di Amsler", semplice da usare, ma in grado di segnalare i sintomi anche in una fase in cui possono passare inosservati. Da anni collaboro con il professore Bruno Lumbroso, Libero Docente in Clinica Oculistica, già primario Ospedale Oftalmico di Roma, e presidente A.M.D. onlus (Associazione Maculopate Degenerative) che mi onoro di rappresentare in qualità di referente per la regione Lazio e Calabria per questo tipo di patologie. In relazione a ciò posso dire che, all'occhio esperto di un oculista difficilmente può sfuggire anche la più piccola alterazione della macula, soprattutto oggi, avendo a disposizione una tecnologia così avanzata altrimenti impensabile qualche decennio fa».


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